Coppia

Mio figlio oggi non è più un invalido per l’INPS

Egr. Dott. Schneider, vorrei approfittare della sua esperienza nel campo delle consulenze in ambito psicologico per chiederle un consiglio. A mio figlio Leonardo, nato nel 2005, è stata negata dall’INPS (dopo averla concessa per quasi quattro…

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Ci separiamo, ma basta litigare!

La separazione e le sue fatiche. La separazione ed il divorzio rappresentano sempre un grande fattore di stress.   Due importanti autori americani, Holmes e Rahe, già alla fine degli anni ’60 condussero studi approfonditi[1] per capire…

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Per ottenere un cambiamento che sia davvero utile alla coppia è necessario che essa, una volta presa la decisione di intraprendere un percorso di consulenza psicologica, individui un terapeuta esperto, del quale possa fidarsi e al quale possa con tranquillità affidarsi.

I colloqui di consultazione (preliminari alla terapia) che vengono condotti dal Dott. Schneider hanno proprio l’obiettivo di permettere una conoscenza tra il terapeuta e la coppia, così che tutti possano sperimentare un pezzo (seppur breve) di lavoro insieme e comprendere il grado di affinità terapeutica raggiungibile.

Il Dott. Schneider adotta una metodologia di lavoro volta a stimolare le competenze già presenti nella coppia e a favorire un clima di dialogo sereno e costruttivo, in grado di permettere una chiarificazione delle posizioni dei coniugi che porti alla elaborazione di nuovi accordi e modi nuovi di stare insieme.

Le sedute generalmente avvengono per tutta la durata del trattamento con una frequenza che varia dalle 2 alle 3 settimane. Successivamente al trattamento vengono condotte alcune sedute di monitoraggio a distanza di 1 o 2 mesi l’una dall’altra per un periodo di circa 6 mesi – 1 anno.

Tra una seduta e l’altra il Dott. Schneider chiede la disponibilità della coppia a sperimentare in modo guidato (quando la conflittualità, se presente, è sufficientemente ricomposta) modi nuovi di dialogare e interagire, con l’obiettivo di discutere poi di volta in volta nelle sedute quanto accaduto.
Anche il modo di interagire con le famiglie allargate è oggetto di lavoro approfondito con il Dott. Schneider, in quanto spesso le problematiche della coppia hanno origine (o vengono fortemente sostenute) da relazioni difficili con genitori e parenti.

L’obiettivo è quindi quello di collaborare attivamente con entrambi i membri della coppia al fine di costruire una “rete di sicurezza e protezione” della coppia stessa che funga da sostengo nel vivere la propria vita e nel relazionarsi con il mondo.

Le ragioni più frequenti per le quali una coppia entra in crisi sono legate a:

  • Difficoltà relazionali tra i coniugi (o tra un coniuge ed una delle due famiglie di origine), anche di lunga data;
  • Eventi recenti più o meno imprevisti ai quali la coppia sente di non riuscire a far fronte da sola, con le proprie forze;
  • Fasi del ciclo di vita che rimettono in discussione antichi e già precari equilibri relazionali.

La coppia sente di essere “pronta” a chiedere aiuto quando ha già tentato una serie di soluzioni al proprio problema, che però si sono rivelate inefficaci, quando non ulteriormente affaticanti.

Nella coppia che chiede aiuto è spesso presente un conflitto acceso, ma questo di per sè non è per forza un ostacolo.
L’elemento infatti più indicativo di una possibilità di risoluzione delle difficoltà è il fatto che la coppia trova nonostante il conflitto la forza per organizzarsi per tentare una nuova via per risolvere le proprie difficoltà, grazie al contatto con un professionista esperto e al suo aiuto qualificato.

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